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domenica 21 luglio 2013

Come aprire un salone di parrucchiere: consigli pratici e burocratici


Come aprire un salone di parrucchiere: 

consigli pratici e burocratici

Avviare un’attività non è mai facile, soprattutto se non si è molto esperti nel settore delle piccole imprese: tuttavia, mettersi in proprio può essere un’ottima idea per rappresentare non solo la propria unicità ma anche per fuggire dai rischi del lavoro a tempo indeterminato e dal posto di lavoro fisso che in effetti negli ultimi anni sta diventando sempre di più un’utopia.
Oggi prendiamo in considerazione una delle attività maggiormente conosciute e forse per questo più temute dai neo imprenditori: il negozio di parrucchiere.
Quali sono i passi e le strade da percorrere per aprire un negozio di parrucchiere? Si tratta di un’attività davvero redditizia oppure i rischi sono maggiori delle possibili ed effettive soddisfazioni?
Andiamo con ordine e proviamo a darvi alcune dritte sui principali passi da compiere per avviare questo tipo di attività:
1. Business plan: è il primo elemento da considerare quando si decide di avviare un negozio o un’attività imprenditoriale. Prima di tutto, infatti, bisogna stilare una sorta di diario nel quale annotare tutto ciò che ci sembra adatto alla nostra attività e piano piano anche riuscire a pianificare tutti i passi da compiere. In questa fase bisogna tenere conto dei costi, degli investimenti iniziali e duraturi, del tipo di attività da mettere in cantiere, del personale, del luogo in cui posizionare il negozio, valutando bene tutte le alternative e tutti i pro e i contro.
2. Informazione e burocrazia: per avviare qualunque tipo di attività occorre essere informati sulle leggi e sulle regole da rispettare, che possono tuttavia anche variare di attività in attività, motivo per cui bisogna non solo informarsi per tempo ma anche essere sempre aggiornati. Un’ottima idea per iniziare può essere quella di chiedere informazioni al Comune di residenza, domicilio, o ancora meglio nel luogo in cui sorgerà la vostra attività, visto che non è detto che essa sarà posizionata nel vostro comune di residenza ma in qualche comune più distante. L’Ufficio del Comune saprà poi indirizzarvi verso gli uffici tecnici adatti a rispondere alle vostre domande e consoni al vostro caso. Può essere un’ottima idea anche rivolgersi alla Camera di Commercio, che probabilmente è maggiormente pratica nella risoluzione e nella risposta a problemi connessi con le attività imprenditoriali. Inoltre, si può anche decidere di affidarsi ad un commercialista oppure ad aziende che offrono servizi di consulenza fiscale, amministrativa e burocratica: si tratta comunque di una scelta da valutare bene, perché in effetti vi sono dei costi maggiori che vanno considerati.
3. Marketing: Quali sono le migliori forme di pubblicità per promuovere o far conoscere la propria attività? Le soluzioni sono tante, ma è molto importante mettere in conto in maniera preventiva i costi di ognuna di esse: si può scegliere di affidarsi ad aziende specializzate nella promozione e nelle attività promozionali oppure agire in maniera autonoma. Se i risultati nel primo caso possono essere più ottimali, è anche vero che i costi potrebbero essere molti più elevati e soprattutto in una fase iniziale è sempre meglio prestare molta attenzione.
4Target di clientela: parlando in particolare del negozio di parrucchiere, è importante valutare anche il tipo di clientela che si vuole nel proprio negozio, ed agire di conseguenza. Si può infatti scegliere di aprire un salone di lusso, che però abbia e richieda dei costi più elevati, aprire un negozio per soli uomini o per sole donne, o ancora aprire un negozio ampio, ovvero che includa anche la possibilità di sottoporsi a trattamenti estetici come il trucco, la manicure, ecc.
5 Determinazione dei prezzi: Che tipo di prezzi mantengo nel mio negozio di parrucchiere? Questa è una domanda molto scottante, in quanto spesso il salone del parrucchiere è un luogo in cui si spende troppo ed in effetti è anche dalla spesa che deriva la scelta di tornarci o meno: è molto importante mantenere i prezzi bassi, considerando però i tre fattori principali che possono influenzare la determinazione del prezzo, ovvero lavoro, forniture e spese generali tra cui ovviamente il proprio stipendio e quello del personale.
Dove acquistare le attrezzature :
 

Come arredare un negozio di parrucchiere



Come arredare un negozio di parrucchiere



Un ambiente arredato in modo accogliente e rilassante è la scelta giusta per il vostro negozio di parrucchiere. Colori caldi mescolati con suoni rilassanti, materiali confortevoli, profumi naturali e spazi armoniosi renderanno il vostro salone rilassante. Il design dei mobili scelti dovrà creare una decorazione dedicata al benessere, immergendo i vostri ospiti in un luogo confortevole e funzionale allo stesso momento. Questa guida vi spiegherà come arredare il vostro negozio di parrucchiere con gusto e fantasia consigliandovi arredi di vario genere e tendenze diverse.

Analizziamo come fare :
  1.  Potrete Impostare un ambiente minimalista con mobili diversi sia nel colore, nel materiale e nello stile creando svariati contrasti, in modo da soddisfare ogni gusto e ogni desiderio. I complementi d'arredo e i mobili essenziali sono: i caschi di asciugatura, il vassoio di lavaggio dei capelli, l'espositore dei prodotti, un divano per fare accomodare i clienti durante l'attesa e anche accessori come sedie e sgabelli.  
  2. Bisognerà creare uno stile fresco, rendere il salone chic e glamour. A seconda del vostro budget e dei vostri desideri, potrete arredare il vostro negozio con lo stile che amate di più, l'importante è creare armonia con gusto. Per gli amanti della tecnologia, si può impostare un ambiente decisamente moderno ma ugualmente glamour e sofisticato. Anche un'arredamento ispirato al lusso non sarebbe male, impreziosito da cristalli e da linee neo-barocche, che contrastano piacevolmente con l'estrema modernità dei materiali come: l'alluminio lucido, i vetri serigrafati e il tagliato al laser in alluminio.                                                                            
  3. Potrete optare per un arredo standard, con dimensioni compatte e generose imbottiture e complementi d'arredo aventi braccioli in alluminio lucidato  Per i più eleganti e raffinati, scegliete un arredamento progettato con unità di lavaggio e tabelle tecniche, completando con una gamma di specchi.  
  4.  Importante nella scelta, dovrà essere l'unità di lavaggio, la novità degli ultimi anni propone una rilassante time-out che si trasforma da un semplice strumento per il lavaggio dei capelli ad una vera macchina tecnologica. Le funzioni incorporate nella nuova unità di lavaggio sono: il sollevamento delle gambe, il massaggio e la cromoterapia; queste funzioni, consentiranno al vostro salone di offrire ai propri clienti una vera e propria esperienza multi-sensoriale.

 

IPL Luce Pulsata Cosè e come funziona



IPL Luce Pulsata
Cosè e come funziona 



Nata alla fine degli anni '90 con particolare indicazione al trattamento delle teleangectasie degli arti inferiori e degli angiomi, è una procedura che si avvale di una sorgente di energia luminosa pulsata (Intense Pulsed Light, IPL) che, contrariamente al laser, è non coerente, non collimata e ad ampio spettro.
Pur non essendo propriamente un laser, la luce pulsata ha però le stesse indicazioni dei principali laser dermatologici attualmente in uso, poiché, coprendo un ampio spettro di lunghezze d'onda, trova largo impiego in campi che vanno dal trattamento delle lesioni vascolari cutanee, ai disturbi della pigmentazione, fino al trattamento di irsutismo ed ipertricosi.

La luce visibile ha una lunghezza d’onda che va da 400 nm a 800 nm. Al di sotto di 400 nm si trova la luce ultravioletta (UV), e al di sopra di 800 nm c’è la luce infrarossa (IR).
La sorgente luminosa di luce pulsata utilizza una particolare lampada allo Xenon e emette un'energia compresa fra 500 e 1200 nm (alcuni apparecchi di ultima produzione possono coprire uno spettro ancora più ampio che va da 390 a 1200 nm).
Al fine di utilizzare soltanto la lunghezza d'onda indicata per il tipo di trattamento, si utilizzano dei filtri, costituiti da particolari quarzi, in grado di bloccare l'emissione delle altre lunghezze d'onda, per esempio usando il filtro che esclude le lunghezze d'onda fino a 550 nm e verrà utilizzata soltanto energia compresa tra 550 e 1200 nm.

Lampada flash a luce pulsata Laser
Luce policromatica
(spettro di emissione con più lunghezze d’onda)
Luce monocromatica
(una sola lunghezza d’onda)
Luce non coerente (onde non in fase) Luce coerente (onde in fase)
Luce non collimata (più direzioni di propagazione della luce) Luce collimata (una sola direzione di propagazione)
Campi di applicazione della luce pulsata



  • Epilazione progressiva permanente
  • Fotoringiovanimento Cutaneo
  • Inestetismi cutanei : macchie della pelle, iperpigmentazioni, lesioni pigmentarie, macchie solari, cuperose.
Fotoepilazione

Il problema dei peli superflui o indesiderati
Ormai da secoli, in gran parte del mondo, milioni di uomini e donne considerano i loro peli indesiderabili per ragioni puramente estetiche: è sempre più crescente la domanda di nuovi prodotti e metodiche per risolvere più o meno efficacemente questo problema.
I metodi tradizionali più diffusi sono la ceretta, il rasoio, la crema depilatoria, le pinzette o gli epilatori elettrici.
Ciò che accomuna tutte queste tecniche è la temporaneità del risultato ottenuto: i peli ricrescono infatti nel giro di due - quattro settimane.
Negli ultimi anni si sono sempre più affermati sistemi di epilazione a lunga durata che sono costituiti da:
  • ago o elettrolisi: si ottengono buoni risultati ma, per contro, richiede lunghi tempi di trattamento (numerose sedute e tecnica pelo per pelo), è doloroso, c'è il rischio di causare cicatrici perifollicolari e i risultati sono fortemente dipendenti dalla bravura e dall'esperienza dell'operatore.
  • laser medicali: si ottengono risultati valutati tra il medio e l'eccellente, a seconda della zona trattata, dell'esperienza dell'operatore e soprattutto della natura della pelosità del paziente.
  • Lampade flash a luce pulsata : si ottengono risultati comparabili a quelli ottenuti coi laser.
    Fotoepilazione con luce pulsata Photosilk Plus DEKA
Il ciclo di crescita del pelo
Il pelo è una struttura cheratinizzata (fanera) prodotta dall’epidermide. E’ costituito da un fusto che fuoriesce dalla superficie della cute, che è il pelo propriamente detto, e da una parte invisibile impiantata più o meno in profondità. Qui si trova la radice del pelo contenuta in un "sacco" chiamato follicolo pilifero. L'estremità inferiore della radice (il bulbo) riceve il nutrimento dalla papilla vascolare.
Il numero di follicoli piliferi nel corpo è determinato, in modo definitivo, durante la vita embrionale.
Si distinguono tre tipi diversi di peli:
  • la peluria o lanugine: fine, incolore o poco colorata, di lunghezza inferiore a 2cm;
  • il pelo intermedio: ha una colorazione “media” rispetto alla maggiorparte degli altri peli;
  • il pelo terminale: lungo, spesso e pigmentato, pungente.

La lanugine si può trasformare in pelo intermedio prima, e poi in pelo terminale, solo sotto l'azione di ormoni androgeni. È questo che, durante la pubertà, succede in alcune zone (come ascelle e pube) dove appunto la peluria si trasforma in peli terminali. Nella donna, la peluria del dorso e del torso rimane tale senza subire evoluzioni. Questo perché la produzione di androgeni è scarsa.
Di norma nessun fattore esterno (come la ceretta o l'uso del rasoio) può trasformare la lanugine in peli terminali. Quindi, contrariamente a quanto si sente spesso dire, non è vero che rasando i peli, questi ricrescono più rapidamente e più grossi. Solo in alcuni particolari soggetti, e in certe zone ormone-dipendenti, rasare o estirpare i peli può stimolare la trasformazione da lanugine a pelo terminale. Questo può succedere anche utilizzando sistemi laser o a luce pulsata. È importante individuare prontamente questi pazienti, effettuando dei test su aree limitate, per evitare trattamenti inutili e/o dannosi.

Ciclo di crescita del peloIl pelo ha un'esistenza "effimera". Passa attraverso un periodo di crescita cui segue uno di riposo. Si parla di ciclo pilare, che si divide in tre fasi:
  • fase anagen o di crescita: un nuovo pelo è generato dal follicolo che affonda nel derma e diventa molto attivo (sintesi di cheratina e melanina).
  • fase catagen: è una fase di regressione. L’attività di sintesi cessa. Il bulbo si stacca dalla papilla e resta collegato tramite un cordone epiteliale formato dalla guaina epiteliale esterna. Questa fase dura circa 2 – 3 settimane.
  • fase telogen o fase di riposo: durante questa fase non si produce nessun pelo. La sua durata è variabile e dipende da molti fattori (sito anatomico, fattori esterni e fattori interni). Al termine della fase telogen il pelo viene espulso prima della successiva fase anagen

La durata di un ciclo pilare, così come la percentuale dei peli in fase anagen e quella dei peli in fase telogen in un dato momento, come pure la densità dei peli, il diametro, l'angolo e la profondità di impianto del pelo, e la loro velocità di crescita, sono variabili secondo l'area anatomica considerata. Nell'uomo i follicoli non sono in generale sincronizzati, quindi non si avranno mai tutti i follicoli di una stessa area contemporaneamente in fase anagen. Per questo è necessario ripetere più volte il trattamento di fotoepilazione: per ogni seduta si vanno a colpire i peli che si trovano in quel momento in fase anagen (20-30% dei peli presenti).
Fotoepilazione o epilazione con la lampada flash a luce pulsata
La fotoepilazione è un processo basato sulla fototermolisi selettiva, grazie al quale la luce è fortemente assorbita dalla melanina contenuta nel pelo, che conseguentemente raggiunge alte temperature. Il calore accumulato è trasmesso alle strutture vitali del follicolo e per un processo di termocoagulazione si interrompe il ciclo del pelo, producendo così effetti di lunga durata:
  • la luce viene fortemente assorbita dalla melanina del pelo
  • il fusto si scalda
  • per trasmissione termica si ha coagulazione delle strutture riproduttive del follicolo
  • pelo e follicolo sono danneggiati e il ciclo di ricrescita si interrompe.

La conseguenza pratica del trattamento con luce pulsata è una riduzione duratura del numero di peli ed un rallentamento globale della ricrescita, tanto più evidente ed efficace con i peli più grossi e scuri che costituiscono il maggior problema estetico.
La selettività di assorbimento permette di conseguire questo risultato senza danni all'epidermide.
fotoepilazione con luce pulsata Photosilk Plus DEKA
Poichè la luce pulsata è efficace solamente nella fase di crescita del pelo, sono necessarie più sedute per ottenere il risultato ottimale. Un ciclo variabile da 5 a 10 trattamenti, a seconda della zona interessata e dalle caratteristiche individuali, assicura un risultato esteticamente valido.
Ad un ciclo iniziale di trattamenti, intervallati da uno o più mesi, seguiranno delle sedute di mantenimento. Zone come l'inguine e le ascelle, che presentano peli grossi e scuri, rispondono più rapidamente di altre. 

 

Fotoringiovanimento con luce pulsata

Foto-ringiovanimento cutaneo non ablativo con Luce Pulsata
Molte volte si preferisce evitare o rimandare un trattamento di ringiovanimento cutaneo considerandolo un procedimento doloroso, con possibili complicazioni che seguono il trattamento stesso e comunque con la necessità di tempi di recupero. Oggi è possibile riprendere le proprie attività immediatamente dopo il trattamento, secondo le esigenze legate al moderno stile di vita, con una soluzione non invasiva (non vi è ne abrasione nè ablazione dei tessuti), sicura ed efficace: la luce pulsata
La tecnologia della luce pulsata ha aperto una nuova esaltante possibilità: un trattamento efficace sulle macchie dell'età, i capillari del volto, le fini rughette, con un miglioramento della trama e della consistenza cutanea, senza causare effetti collaterali.
Il fotoringiovanimento con luce pulsata è un trattamento che è possibile ripetere 2-3 volte l'anno per ritardare fortemente i processi di invecchiamento cutaneo.
Fotoringiovanimento con luce pulsata: come funziona?
Per eliminare i segni di invecchiamento legati all'esposizione solare, le macchie e i capillari, la sorgente di luce pulsata emette un flash con un ampio spettro di luce che viene assorbita dalla maggiore concentrazione di melanina e emoglobina presente nelle lesioni trattate.
La luce trasformata in calore innalza la temperatura e provoca una leggera lesione controllata dello strato superiore del derma senza causare alcun danno all'epidermide.
Si stimola così un processo di guarigione che determina la neoformazione di collagene causando un aumento di tensione della cute sovrastante e quindi rendendo la pelle più chiara, più elastica, più liscia, con una trama più sottile, con la conseguente scomparsa delle rughe più sottili e migliorando l'aspetto generale. Clinicamente l’effetto della neoformazione di collagene si evidenzia alcuni mesi dopo il ciclo di trattamenti.
L’effetto è soprattutto evidente sulle microrughe e sullo stato generale (texture, luminosità e turgore) della cute.

A livello dei capillari e delle macchie del viso, la luce pulsata innalza la temperatura provocandone la distruzione senza causare altri danni ai tessuti sani che contengono una concentrazione di melanina molto inferiore a quella delle lesioni da trattare.
Risultati
I risultati sono visibili dopo 2 o 3 trattamenti e continuano a migliorare per 6 mesi. Un ciclo di trattamento comprende 3-5 sedute, a distanza di 3-4 settimane, e 1-2 sedute di mantenimento ogni 6 mesi. Non è necessaria degenza e i pazienti non devono interrompere le normali attività lavorative e sociali.

 

Trattamento con luce pulsata dei problemi pigmentari e vascolari

Macchie solari o senili, lentiggini
Le macchie cutanee più comuni sono causate dall’esposizione ai raggi UV e sono chiamate “macchie solari” o “senili”, queste lesioni sono frequenti sul volto e sulle mani, perché sono le zone più esposte al sole. La natura superficiale di queste lesioni le rende bersaglio dei trattamenti non invasivi della luce pulsata. Durante il trattamento, la lunghezza d'onda della luce pulsata è calibrata affinché sia assorbita solo dai melanosomi della macchia indesiderata, innalzando la temperatura per generare l'esplosione del pigmento. Quindi le cellule bersaglio vengono distrutte senza ledere i tessuti circostanti. Nelle settimane successive il pigmento viene rimosso dall'organismo, senza lasciare né tracce né la macchia.
Dopo il trattamento non vi sono tempi di recupero o convalescenza, le macchie si scuriscono dopo 2-3 giorni e poi vengono eliminate. Il numero delle sedute necessarie mediamente è di 2 o 3 ed i trattamenti sono intervallati di 2 settimane.
Trattamenti vascolari: teleangectasie, couperose, rosacea, piccoli angiomi
L’impiego della luce pulsata (IPL) su teleangectasie, couperose, rosacea e su piccoli angiomi del viso ha dato ottimi risultati. Questo perché la sorgente luminosa è assorbita dall’emoglobina, innalzando la temperatura nel vaso sanguigno a circa 60 gradi, temperatura in grado di determinare la trombizzazione del capillare e la successiva chiusura.
La non invasività della metodologia ne permette un largo impiego in ambulatorio senza l’utilizzo di anestesie locali e senza ripercussioni sulla vita sociale del paziente, che alla fine di ogni trattamento può tranquillamente tornare a svolgere le sue mansioni quotidiane.
Il numero delle sedute necessarie mediamente è di 2 o 3 con un intervallo di 2 settimane.
Cicatrici e smagliature rosse
La definizione “striae distensae”, o piu' comunemente “smagliature”, si riferisce a lesioni cutanee lineari di tipo atrofico che appaiono frequentemente, non solo in relazione a diverse condizioni patologiche (obesità) e iatrogene (terapie cortisoniche topiche e sistemiche), ma anche fisiologiche (pubertà e gravidanza).
Sono due le fasi evolutive: una prima fase, quasi sempre presente, di tipo “infiammatorio”, che dura da alcuni mesi a 24 mesi, in cui le smagliature si estendono in genere lentamente e assumono un colorito che va dal rosa al rosso intenso; una seconda fase in cui il colore diventa biancastro, mentre la superficie da liscia si fa convessa.
Smagliature di recente insorgenza sottoposte a trattamento con con luce pulsata hanno ottenuto un miglioramento netto delle lesioni, caratterizzato da variazione di colore, riduzione delle dimensioni, sino a tendere alla scomparsa delle lesioni stesse. Minori risultati si ottengono nelle pazienti affette da striae datanti più tempo. In questi casi si nota comunque una tendenza alla riduzione di spessore dei margini, la tendenza alla riduzione dell’atrofia ma non significative variazioni cromatiche.                                









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martedì 16 luglio 2013

Rischi e pericoli del trucco permanente: le 10 cose che nessuno vi dirà mai



Rischi e pericoli del trucco permanente: 

le 10 cose che nessuno vi dirà mai


 
Di solito uso trattare argomenti molto più tecnici, legati in senso stretto a ciò che faccio praticamente in cabina. Ma questo mio pezzo, è dedicato ad un’informazione propedeutica riguardante il trucco permanente.
Penso quindi sia utile, per il professionista, ma soprattutto per il cliente finale, fare delle considerazioni di origine preventiva, su questa fantastica quanto pericolosa disciplina.
Non molto tempo fa, lessi su un notissimo quotidiano nazionale, un articolo intitolato esattamente come questo che state leggendo. L’intento dell’omonimo pezzo, era quello di dare dei consigli alle persone che intendevano sottoporsi ad un trucco permanente. Purtroppo però, il mio “occhio clinico”, non ha potuto fare a meno di risentirsi alla vista di così tante imprecisioni ed inesattezze. E’ in realtà questo episodio che ha costituito l’incipit del mio “vademecum per l’aspirante dermopigmentato”.
Iniziamo con una precisazione dei termini che spesso ricorrono in questo argomento (frequente la domanda: “Che differenza c’è  tra trucco permanente e trucco semipermanente?“), generando solo confusione. La differenza tra trucco semipermanente e trucco permanente non esiste! Le due definizioni indicano esattamente la stessa azione. Permanere vuol dire continuare ad essere o a stare, durare. Ossia indica un periodo relativamente lungo ma indefinito! Permanente non è un sinonimo di eterno o di infinito.
Da qui, la definizione di semi-permanenza, non ha senso. Cosa dovrebbe significare avere un trucco semipermanente? Avere un trucco, per la metà di un lungo periodo? Ma se non posso quantificare il lungo periodo, come faccio a stabilirne la sua metà?

Diciamo che, la parola semi-permanente, potrebbe spaventare di meno l’ignaro cliente, perché dà l’idea di un qualcosa che dura di meno, a prescindere. Ma in realtà non è così! La definizione “trucco permanente” basta perfettamente a descrivere coerentemente il comportamento, nonché l’esito, del trattamento in questione.
Volendo definire l’azione, che genera poi un trucco permanente, possiamo riferirci tranquillamente alla definizione più ampia è idonea usata per descrivere l’azione tatuatoria o più precisamente la dermopigmentazione. Cosa significa genericamente tatuare oppure dermopigmentare? Significa spingere nel derma una preparazione colorante sterile, attraverso un ago sterile non cavo.
Ritengo che questa definizione sia la più corretta per indicare genericamente tutte e tre le sottocategorie che si avvalgono della medesima azione, che sono: Dermopigmentazione estetica (micropigmentazione para-medicale), Dermopigmentazione visagistica (trucco permanente) e dermopigmentazione artistica (Body tattoo). Cambiano le modalità, i prodotti, le attrezzature, le motivazioni di chi si sottopone, le competenze di chi propone, ma l’azione rimane tale e quale!
Il trucco permanente è semplicemente un “tatuaggio” fatto sul viso! Una DERMOPIGMENTAZIONE fatta con pigmenti bioriassorbibili e con attrezzature e tecniche specifiche. Tutto qui!
Ho letto/sentito parlare “dell’inoculare pigmento”, “dell’iniettare colore” ecc. Purtroppo queste definizioni non fanno altro che creare ulteriore confusione a discapito della categoria, spingendo le persone a pensare che si tratti di tecniche di competenza esclusivamente medica! Infatti l’iniezione è una tecnica terapeutica consistente nell’immissione diretta dei farmaci nei tessuti o nel sangue, mediante siringa e ago cavo, nulla a che vedere con il trucco permanente. Ricordo che il T.P. può essere eseguito tranquillamente anche in tutti i saloni di bellezza in possesso dei requisiti igienico sanitari previsti dalle aziende sanitarie locali, nonché dalle Leggi regionali e linee guida ministeriali.

 

1. Controllare sempre l’attestato dell’operatore a cui si richiedono lavori di trucco permanente.

Sia il trucco permanente che la micropigmentazione para-medicale, devono assolutamente essere eseguiti da operatori abilitati ad esercere tale attività, quindi in possesso di una attestazione regionale valida ai sensi della legge quadro 845. Questo per dire che l’estetista, se non in possesso del titolo appena indicato, non può eseguire trucco permanente. La prima cosa da controllare quando andiamo a farci fare un T.P., è l’attestato dell’operatore che deve praticarcelo.

2. Controllare che l’operatore disponga di regolare licenza Igienico-Sanitaria

Seconda cosa è senz’altro la licenza igienico-sanitaria del centro, in questo documento (che dovrà essere affisso per legge), deve comparire in chiaro che il centro è autorizzato a svolgere servizi di trucco permanente, oltre che estetica, tatuaggio, ecc… .

3. Controllare che i pigmenti (preparazioni coloranti) siano monodose e sterili.

La terza cosa riguarda le preparazioni coloranti che l’operatore utilizzerà su di noi. Dovranno essere, per legge, monodose e sterili. Ciò significa che dovete esigere di vedere l’apertura della “bustina di colore” impiegata per l’effettuazione del vostro lavoro! Non solo, accertatevi anche che l’operatore butti subito dopo, la bustina o il flaconcino, nel secchio dei rifiuti! E’ importantissimo.

4. Assicurarsi che l’ago sia scartato davanti a voi (e, in generale, tutta l’attrezzatura utilizzata)

Quarta cosa, scontata ma doverosa. L’ago deve essere scartato davanti a voi, ma non solo l’ago! Pretendete massimo utilizzo di materiale sterile e monouso. Quindi, per esempio, anche il bicchierino per contenere il “colore” deve essere scartato davanti a voi. Niente delle cose poggiate sul carrello dell’operatore dovranno e potranno essere riutilizzate.

 

5. Attenzione a non far utilizzare su di voi una qualsiasi matita da trucco!

Massima allerta a non far utilizzare su di voi una qualsiasi matita da trucco per la simulazione delle forme da tatuare: sopracciglia, rima labiale e rima ciliare. Questo è un errore gravissimo, sotto innumerevoli aspetti! Tra i più importanti la non sterilità e la non biocompatibilità della pasta grassa della matita. Inoltre sotto l’aspetto tecnico, il rischio di viraggi di colore è molto alto.
*

6. Controllate che le attrezzatture siano protette da pellicole plastificate.

Controllate che le attrezzature siano totalmente rivestite da pellicole plastificate protettive: Sedie dell’operatore, lettino, lente, carrello, dermografo, cavo e corpo macchina.

 

7. Controllate che vengano utilizzati i DPI (Dispositivi di protezione individuale)

Occhio al camice, ai gambali, alla mascherina, alla cuffietta, al paraschizzi dell’operatore! Questi si chiamano D.P.I. (dispositivi di protezione individuale), e devono essere nuovi! Se doveste notare macchiette sospette sui D.P.I., chiedete subito il perché: se la risposta non dovesse convincervi, fuggite via più veloci che potete!!!
*

 

8. Assicuratevi che I guanti dell’operatore siano del tipo Monouso e Sterile.

Esistono due tipi di guanto. Quelli da ispezione, li riconoscerete solo dal fatto che vengono prelevati direttamente da una scatola, di solito di cartone. Non sono imbustati a coppia, ma sono tutti ammucchiati e lasciati all’aria aperta. Mentre i guanti monouso STERILI, imbustati a paia, vanno indossati appena prima di iniziare il lavoro e durante il lavoro. Per l’allestimento ed il disallestimento della postazione di lavoro possono essere usati anche guanti monouso da ispezione, il primo tipo. guanti per trucco permanente monouso per progettazione. L’importante è che l’operatore indossi i guanti sterili prima di iniziare a bucarvi!

 

9. Diffidate di operatori troppo… “economici”.

Per quanto detto, considerando inoltre che un’abilitazione regionale costa circa 2.000 €, tenuto conto che un’attrezzatura a norma oscilla dai 2.000 ai 5.000 € ed aggiungendo che una buona formazione specifica può arrivare anche a costare 4.000 €, ritengo che un trattamento professionale di trucco permanente dovrebbe essere proposto ad un costo che si aggiri intorno ai 500 €. Su queste cose non ricercate l’affare a tutti i costi. Dubito fortemente che un operatore, avendo fatto un investimento nel proprio lavoro di circa 8.000 €, e chissà quanti sacrifici, vi possa proporre un trattamento a 150 €! Mi viene da pensare che da qualche parte abbia risparmiato…

10. Buon senso. Sempre.

I consigli che avete appena letto non sono stati esposti in ordine di importanza. Sono tutti importantissimi, vitali per alcuni aspetti! Forse però quest’ultimo punto è il più importante di tutti, ed è valido sia per chi propone il trattamento sia per chi lo riceve. Il cancro della nostra società è il -sempre più frequente- binomio Ignoranza-Azione. Valutate con calma, utilizzando il BUON SENSO.